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al testo di Scanferla Adriana
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C’è un’ampia chiazza viola porporina nel minuscolo giardino a cui m’affaccio tra ventagli di palme ed il banano che infruttifero si spegne alla brina Tra le azalee dalle lustrate foglie le rose imbastardite nei colori bianche screziate rosse e gialle-arancio mirabile armonia ammantata di spine Mi donasti quella tua rara semenza avvolta in vecchia carta di giornale dopo che avevo espresso dei tuoi fiori il mio stupore a rimirar pazienza Alda mi hai salutato e lo sapevi Terra nel cimitero di montagna vicino al cuore del fratello partigiano trucidato dai tedeschi a sedici anni Andava su pel monte mi dicesti a consegnare pane e informazioni e quando fu agguantato coi compagni a non tradire furono in tre eroi Anche tu inerpicavi alla montagna a pascolare mucche e raccattare fieno e mai ti passò l’idea di contemplare senza la gerla e con le mani in mano Presso al torrente dove io sovente a contar sassi vado e a rimirar farfalle il sole il cielo e l’ acqua cristallina e i verdi i monti a sorvegliar la valle Tu sulla selce ghiacciata dall’inverno lavavi i panni di chi alla miniara strappava oro e vita e la rendeva che ancora zeppo ne è il camposanto 6 Luglio 2011 |
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